Il Coronavirus ha cambiato gli approcci online: parola di Tinder

Il Coronavirus ha avuto un effetto “drammatico” sul modo in cui la gente usa le app per gli appuntamenti, ha affermato Elie Seidman,  amministratore delegato di Tinder, come ci ricorda un recente aggiornamento di bacirosa.com, uno dei siti italiani più  noti per quanto concerne  lo svago e i viaggi di piacere e di relax.

Di fatti, afferma Seidman, se da un lato il coinvolgimento degli utenti è evidentemente in aumento, con una tendenza che non riguarda solamente Tinder, ma concerne anche altre app di dating online, dall’altro lato è evidente che ci siano profondi cambiamenti nel modo in cui ci si approccia alle relazioni via web e, in fondo, questo potrebbe avere serie ripercussioni sulla sostenibilità di tali app.

Tinder, per esempio, è stato scaricato più di 340 milioni di volte dal suo lancio nel 2012. Ma la stragrande maggioranza dei suoi ricavi proviene da soli 6 milioni di abbonati che pagano per il servizio “premium”.

Coronavirus ha cambiato gli approcci onlineEbbene, la velocità con cui Tinder è stata in grado di attirare utenti paganti è diminuita in seguito al primo lockdown della primavera 2020 e potrebbe ulteriormente frenare nel corso dei prossimi mesi.

I dati dell’azienda mostrano infatti che i nuovi abbonamenti per l’iscrizione al serviziopremium” aumentano dove il lockdown inizia ad essere allontanato, come avvenuto negli USA o in alcuni Paesi europei.  Anche altre piattaforme che offrono iscrizioni gratuite hanno notato qualcosa di simile durante il lockdow, con un’impennata di attività con i blocchi, ma anche una minore disponibilità a pagare.

Siedman ha affermato che potrebbe essere necessario attendere due o tre trimestri finanziari per vedere il pieno impatto economico su Tinder.

L’altra questione cruciale, che diventerà chiara con il tempo, è se la popolarità degli incontri virtuali, tramite videochiamata, sia una tendenza che rimarrà o meno, una volta che gli incontri fisici con gli sconosciuti diventeranno nuovamente più agevoli.

Tinder conferma infine un cambio di abitudini nei propri utenti. I diciottenni che si sono uniti all’app ora, a differenza dei loro predecessori che vi hanno aderito nel 2012, precisa l’amministratore delegato, sono infatti cresciuti immersi nelle app dei social media e vedono dunque quel mondo virtuale come qualcosa di abbastanza naturale. Per questa generazione di incontri online, insomma, non si tratta solo di organizzare un incontro nella vita reale, ma anche di vivere esperienze online appaganti.

Per questo motivo l’azienda ha annunciato  di essere al lavoro per rendere Tinder meno un posto dove organizzare “incontri” offline e più un posto dove stare online, per conoscere persone. Si tratta di sperimentare spazi virtuali ed eventi dal vivo dove le persone possono incontrarsi e confrontarsi sulla piattaforma.

Per dirla con le parole del CEO di Tinder, “la vita digitale è importante quanto la vita sociale nel mondo fisico“. E, in un mondo in cui la socialità è sempre più lontana, questo pensiero potrebbe dover essere abbracciato in qualche misura anche da chi non la pensa esattamente così.